Il complesso dell’ex convento di Santa Maria Maddalena, dopo un lungo lavoro, è stato completamente ristrutturato e riportato alle forme originali. Nel Chiostro sono riemersi diversi affreschi e nella biblioteca comunale si conserva un affresco staccato, Madonna col Bambino, proveniente da una cappellina che si trovava fuori del paese lungo l’antica Via Flaminia.
Poco più avanti, in via del Tribunale, si notano i notevoli resti di costruzioni private duecentesche. Tra Via della Rocca e Vicolo del Tribunale, ad angolo, una torre mozza del sec. XIII. In via Cataone, sul muro di una casa, alcuni frammenti delle tipiche urne carsulane.
Nella parte alta del paese, un tempo sorgeva la rocca, di cui oggi resta soltanto il nome: Nei suoi pressi vi era pure la Chiesa di Sant’Egidio, di cui nel 1800 frate Antonio Milj diceva: “…di tutte le mentovate forse la più antica, e più riguardevole, che lasciata cadere, e rovinare da un benefiziato, spoletino di patria, Pier Donato Cesi, vescovo di Narni, ad istanza della Comunità di San Gemini, nell’anno 1549 ne unì il benefizio al monastero di monache di Santa Maria Maddalena, nella cui chiesa trasferì il titolo e le campane”. Anche quest’altra chiesa monastica oggi è dissacrata e non presenta più nulla di notevole; recentemente, durante il periodo fascista, fu lasciata colpevolmente trafugare anche l’antica pregevole campana fusa nel 1291 da mastro Bono Pisano, di cui si riporta l’iscrizione: + A.D.M.CC.LXXXXI. + MGR . BONUS . PISANUS . FECIT . HOC . OPUS . S. EGIDIUS.
GPS: Ex convento di Santa Maria Maddalena a San Gemini
Tratto da “San Gemini e le terre arnolfe”, di Silvestro Nessi, San Gemini 1996 3° Edizione, Edito da Ass. Pro San Gemini.
Foto: Stefano Ferri. © 2014.